Siamo in una mattina di una primavera degli anni ’60 del secolo scorso e sulla piazza sono presenti alcune persone:
don Bernardo Michelotti, (1) Parroco ad Igliano dal luglio 1935 al giugno 1982, che ha terminato la messa mattutina ed è uscito sulla piazza per fare un po’ di conversazione. La sua perpetua, Serafina, è andata in canonica a preparare la colazione. Don Bernardo, e lo si vede dalla stazza, è uno a cui piace mangiare…
Vi è la maestra “giovane” Rita Bruno in Gonella (2) che si sta recando a scuola ed è la preferita dagli scolari rispetto a quella più anziana e un po’ antiquata nella metodologia di insegnamento e nel rapportarsi con i ragazzi.
Il sindaco di allora, Alberto Gonella (3), che sarà in carica dal 7 dicembre 1964 lal 27 giugno 1980, si sta recando negli uffici comunali per definire i lavori di bitumatura della piazza e di realizzazione del muro di sostegno della stessa.
“Carleto”, Luigi Quasimodo (4), ha iniziato la giornata con la potatura della vigna ed ora si accinge ad andare all’Ufficio Postale di cui è titolare. La moglie Agnese (“Gnesina”) ha aperto il negozio di commestibili che gestisce e sta aspettando Cichina (Francesca Sclavo ved. Bado (5)) che dopo essere stata a messa fa un po’ di conversazione da seduta, poiché la gobba dovuta all’età la stanca e la fa viaggiare curva e andrà dall’amica Agnese a prendere il caffè.
Il Miriné (mugnaio) detto anche Taraban (Giovanni Chiarena (6)). L’origine di questa famiglia è di Dogliani, da dove venne ad Igliano per fare i mugnai nel 1846. Il “nostro” Giovanni è il discendente ultimo, mai sposato, che ha terminato questo mestiere. Sta passando in piazza per andare a consegnare un sacco di farina a “Gnesina” per il suo negozio.
Vincenzo Gonella(7) (l’Ardito) è venuto in piazza vestito con la divisa militare che indossava nella prima guerra mondiale dove era un soldato scelto e raggruppato in reparti d’assalto, a cui venivano affidate le operazioni più rischiose (per questo detti Arditi). La maestra Rita vuole tenere una lezione sulla prima guerra mondiale e chi meglio di lui può portare la sua testimonianza per una lezione esperienziale?.
Angelo Meriggio (8) è uno degli iglianesi che per lavoro hanno dovuto abbandonare il paese per recarsi a lavorare fuori. Qui è rappresentato con la valigia, in procinto di partire per una delle destinazioni dove la vita lo ha chiamato. Rappresenta tutti gli iglianesi che si sono dovuti trasferire per lavoro.